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LEGNO IN CLOUD - 'RISORSA, NON RIFIUTO'

Comunicato stampa ufficiale

Decine di migliaia di imprese del verde sono costrette a trattare risorsa come rifiuto. Ma oggi c’è una soluzione.

In Italia operano infatti decine di migliaia di imprese specializzate nella manutenzione del verde urbano, giardini pubblici e privati, alberature stradali e potature di alberi ornamentali.

Tutte queste aziende si trovano oggi di fronte a un paradosso normativo: il materiale vegetale da potatura – pur essendo tecnicamente una risorsa legnosa con un valore economico – viene ancora oggi classificato, nella maggior parte dei casi, come rifiuto speciale.

Ciò comporta costi di smaltimento elevati, complessità burocratiche e una frammentazione delle pratiche tra imprese, enti locali e impianti di destinazione.

La svolta normativa: le risposte di MASAF e Regione Veneto

A seguito di un interpello formale, il Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste MASAF, e la Regione Veneto hanno rilasciato un parere ufficiale che riconosce la possibilità di gestire il materiale derivante da potature come “sottoprodotto”, a condizione che sia:

  • tracciato correttamente secondo i Regolamenti Europei EUTR/EUDR;
  • gestito da operatori iscritti al Registro Imprese del Legno (RIL) del MASAF;
  • destinato a usi conformi, inclusa la valorizzazione energetica in impianti a biomassa.

Nel riscontro si sottolinea che, con tali condizioni, non si ravvisano motivi ostativi all’utilizzo del materiale a fini energetici, secondo i criteri di sostenibilità stabiliti dalle direttive europee sulle rinnovabili RED II e RED III.

Legno in Cloud: la piattaforma che rende tutto questo possibile

In questo contesto, il software Legno in Cloud si configura oggi come l’unico strumento digitale operativo in Italia in grado di:

  • generare automaticamente tutta la documentazione richiesta dalla Dovuta Diligenza di EUTR/EUDR;
  • geolocalizzare e classificare i materiali;
  • archiviare le informazioni per 5 anni come previsto dalla normativa;
  • trasmettere tutto via PEC in modo sicuro e verificabile.

Non si tratta di una promessa, ma di un sistema già in uso, esplicitamente citato nei documenti istituzionali come esempio di tracciabilità completa e conforme. Molte aziende già lo usano con molta soddisfazione, tra le quali, oltretutto, anche aziende certificate PEFC, quindi già con elevati standard qualitativi, etici e sostenibili nel campo della gestione del legno e delle foreste.

Dalla ramaglia al valore: una filiera nuova, legale e sostenibile

Grazie a “Legno in Cloud” , il materiale derivante dalle potature:

  • non è più un rifiuto, ma una materia prima tracciata;
  • può entrare nella filiera della biomassa con piena legittimità;
  • riduce i volumi di rifiuti speciali prodotti dal settore del verde, con vantaggi per la collettività.

Per le centrali a biomassa che seguono i criteri RED II e RED III, questo rappresenta una nuova via di approvvigionamento certificata, accessibile e perfettamente aderente ai requisiti di sostenibilità.

Una risposta a tre problemi concreti:

  1. Le imprese del verde possono finalmente lavorare in legalità e trasparenza, riducendo i costi di gestione;
  2. Gli impianti a biomassa hanno accesso a un flusso regolare di biomassa legnosa tracciata;
  3. La collettività beneficia della riduzione della produzione di rifiuti e del recupero virtuoso delle risorse locali.

Contatti stampa

Tommaso Zulato
Amministratore Delegato – Consorzio Forestale Legno Locale
info@consorzioforestalelegnolocale.it
 +39 340 6870864